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Nuovi studi e nuove tesi sull'omosessualità

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Sicuramente questo studio padovano apre nuovi scenari sul tema dell'omosessualità, potrebbe avere ragione l'etologo padovano?


Fonte: http://corrieredelveneto.corriere.it/rovigo/notizie/cultura_e_tempolibero/2009/28-febbraio-2009/omosessualita-modello-matematico-1501045740519.shtml

Omosessualità? Un modello matematico
Studio padovano spiega origine e mantenimento della tendenza sessuale negli uomini


PADOVA - È «bifronte» la componente genetica dell’omosessualità: da uno studio italiano emerge che i fattori genetici all’origine della preferenza per lo stesso sesso nell’uomo sono gli stessi che rendono le donne particolarmente prolifiche. La ricerca, condotta da Andrea Camperio Ciani, docente di Etologia e Psicologia evoluzionistica nell’università di Padova, è stata presentata ad Abano Terme (Padova), nel convegno congiunto della Società italiana di fisiopatologia della riproduzione (Sifr) e la Società italiana di andrologia e medicina (Siam).

Diventare omosessuali dipende per circa il 20% da fattori genetici e per l’80% da esperienze soggettive, come alimentazione, ambiente prenatale, ambiente dove si cresce e si vive, ordine di nascita, caratteristiche fisiologiche della madre durante la gravidanza, educazione. «Abbiamo identificato un modello matematico in grado di chiarire l’origine evoluzionistica e il mantenimento dell’omosessualità maschile nelle popolazioni umane», ha detto il ricercatore.

L’ipotesi è che esista una sorta di «selezione sessualmente antagonistica», ossia una selezione darwiniana che avvantaggia un sesso e svantaggia l’altro. La scoperta «in qualche modo rovescia gli stereotipi comuni per i quali gli omosessuali sono discriminati perchè contro-natura. Il nostro studio sembra invece spiegare che fanno parte di un disegno evoluzionistico assolutamente naturale, che punta ad aumentare la fecondità». La scoperta di questo singolare fattor genetico deriva da studi condotti su gemelli e fratelli nei quali uno dei due è omosessuale. Si è notato così che gli omosessuali sono raramente i primogeniti, molto spesso sono i secondi o i terzi in ordine di nascita. L’ipotesi è allora che entri in gioco una sorta di dialogo biochimico tra l’organismo della madre e quello del figlio che induce il secondo a produrre meno ormone maschile, il testosterone.(ANSA).

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