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Cinque in condotta e valutazione decimale

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Prendendo spunto dall'articolo qua in calce, vorrei commentare questo avvenimento partendo da un'affermazione: benvenuta la valutazione decimale nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado: FINALMENTE!
Dal momento che i docenti di entrambi gli ordini di scuola hanno avuto a disposizione questo strumento, hanno avuto la possibilità di valutare in maniera più congrua, senza "regalare" sufficienze a gogò a destra e a manca e permettendo agli allievi di rendersi meglio conto del proprio livello di preparazione e delle "distanze" tra un allievo e l'altro.
Perdura la tendenza all'omologazione nella scuola primaria, scusata con l'età degli allievi della primaria, ai quali si dice che non si vogliono provocare frustrazioni con un 4 in qualche disciplina o giustificazioni similari tratte dalla psicologia spicciola; rialza invece la testa il docente della secondaria di primo grado che "finalmente" può discernere tra un grado di insufficienza e l'altro. Molti colleghi hanno avuto delle difficoltà nell'applicazione dei voti decimali, ancora tanti ve n'è che son convinti che la scuola debba per forza "mandare avanti" anche senza formare: ma allora dove la dobbiamo fare andare a finire questa scuola? Dalla primaria approdano alla secondaria allievi che hanno pagelle in cui "distinto" è il giudizio più basso ... peccato che poi non siano in grado di fare un riassunto, di svolgere un problema, di organizzare il proprio "tempo studio" e così via dicendo.
Mi auguro che dopo una tornata di prova, tutti comprendano che è necessario abituare gli allievi da subito ad una corretta valutazione, proprio a partire dalla primaria, perchè nella società odierna gli "asini" non sono ammessi: stiamo andando verso una società sempre più specializzata, non possiamo permetterci più di avere ingegneri che fanno i calcoli solo con la calcolatrice o periti commerciali che si affidano al pc per il bilancio aziendale senza comprenderne nemmeno le voci! La scuola ha la possibilità di rivalutarsi, affinchè non sia una scuola di massa nel senso dispregiativo del termine, ma riconquisti quello che è il suo compito principale, ovvero formare le nuove generazioni nella loro totalità, fornendo loro le chiavi dell'alfabetizzazione culturale e non solo meramente strumentale.
Gli innumerevoli cinque in condotta non sono altro che la dimostrazione che la scuola italiana ospita un sacco di disadattati e di allievi lasciati allo sbando da famiglie troppo impegnate in altro o comunque troppo permissive che hanno fatto della cafoneria il loro cavallo di battaglia, convinte che i figli debbano crescere allevati da tv, pc e baby - sitter: è vero che la società si è evoluta e che entrambi i genitori lavorano, ma è altrettanto vero che l'attenzione per i figli non può essere delegata in toto a nessuno e se non si cambierà questo modo di fare in maniera veloce, continueremo a leggere e a sentire parlare solo dell'incremento dei disvalori e dell'aumento del disagio sociale giovanile. Occorre quindi continuare a promuovere, nella scuola almeno, un'opera di integrazione dell'opera educativa della famiglia se vogliamo che qualcosa cambi veramente e porti frutto all'intera società.


Fonte: www.corriere.it

Scuola, pioggia di 5 in condotta
Le lingue sorpassano la matematica nelle insufficienze dei ragazzi. I dati del ministero
MILANO - Pioggia di 5 in condotta agli scrutini intermedi, mentre le lingue sorpassano la matematica nelle insufficienze dei ragazzi. È quanto affermano i dati del ministero dell'Istruzione che segnala come ci siano «più insufficienze rispetto all'anno scorso: al termine degli scrutini del primo quadrimestre, infatti, nella scuola secondaria di secondo grado, risulta che il 72% degli studenti ha riportato almeno una insufficienza (lo scorso anno erano il 70,3%). Il 28% degli studenti non ha riportato insufficienze. L'anno scorso erano il 29,7%. Maggiori carenze si registrano negli Istituti professionali e nelle regioni del Centro Sud. Sud che ha anche il record dei 5 in condotta.


Studenti controllano i voti (Fotogramma)
PROFFESIONALI IN DIFFICOLTA' - Il tipo di istruzione che riporta la situazione maggiormente negativa continua ad essere quella professionale, con l'80% dei ragazzi che ha riportato insufficienze (valore identico a quello dello scorso anno). Seguono gli istituti tecnici con il 78,1% (dato peggiore del 76,4% dello scorso anno), i licei artistici e gli istituti d'arte 77,2% (73,8%), gli ex istituti magistrali con il 70,9% (57,6%), i licei scientifici 64,5% (61,9%), i classici 60,1 (57,6%). Gli studenti «più bravi» sono stati i ragazzi del Liceo Linguistico, in cui il 40,1% è arrivato agli scrutini intermedi senza insufficienze (lo scorso anno il 67,4% aveva avuto voti negativi). Le carenze si riscontrano in modo abbastanza uniforme tra le diverse zone del paese (Nord 70,1%, Centro 74,0%, Sud ed Isole 74,4%).

INSUFFICIENZE AL SUD - Ma le insufficienze al sud crescono. Tra le discipline, le lingue straniere superano la matematica e diventano la materia che registra il maggior numero di insufficienze, con il 63,3% (il 62,2% lo scorso anno). La matematica segue con il 61,1% (lo scorso anno era il 62,4%). Per quanto riguarda i 5 in condotta, sono stati 34.311, dei quali 8.151 con la sola insufficienza in comportamento. I più indisciplinati agli istituti professionali, seguono i tecnici. Meno indisciplinati nei licei classici e negli scientifici Nei licei classici e scientifici 3.000 alunni hanno riportato una insufficienza nel comportamento. A livello di aree geografiche i ragazzi più indisciplinati sono nel sud (15.683 studenti con insufficienza in comportamento più 4.175 con insufficienza solo in comportamento). Seguono le isole (5.677 ragazzi con insufficienza in comportamento più 1.100 con insufficienza solo in comportamento), il centro (con 5.777 studenti con insufficienza in comportamento più 1.089 con insufficienza solo nel comportamento) ed il nord (costituito da 7.174 ragazzi con insufficienza in comportamento più 1.681 con insufficienza solo nel comportamento).

ALLE MEDIE - Nella scuola media i ragazzi con almeno una insufficienza sono stati il 46%, ma a differenza delle scuole superiori le carenze si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo tra le principali discipline: matematica (59,7%), inglese (54%), seconda lingua comunitaria (51,4%), storia (51,1%), scienze (45,7%), geografia (42,8%), italiano (42,6%), tecnologia (38%), arte e immagine (25,7%), musica (24,7%), scienze motorie e sportive (7,4%).

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